Quando ero giovane, ancora adolescente, vedevo accadere cose terribili intorno a me: erano gli anni di piombo. del terrorismo, delle stragi e per come venivano narrati, sembrava che il mondo stesse andando in frantumi.

Poi arrivarono gli anni delle stragi di mafia o di Stato, che dir si voglia: Dalla Chiesa, Falcone, Borselino e se il mondo di prima era andato in frantumi, quello di quel periodo, sembrava fosse a fuoco.

Con la caduta del muro di Berlino, il mondo occidentale sembrava essere stato ‘epurato’ da ogni male e ci raccontarono che stavamo bene, che eravamo ricchi, che ci sarebbe stata una ripresa dell’economia e che saremmo vissuti felici e contenti.
Poi cominciarono gli anni delle guerre in Serbia, poi in Afghanistan, in Iraq, la primavera araba, la guerra in Ucraina, la guerra in Siria….
Per non parlare degli attentati terroristici, di Al Quida, dell’Isis…
Certo, tutto sembrava sempre terribile, ma ‘lontano’. A noi ricchi e panciuti europei continuavano a raccontare di un’epoca ‘fortunata’ perché non si vedevano guerre dal 1945, perché avevamo finalmente costituito l’Unione Europea, perché avevamo l’euro che sì, in effetti era favorevole per qualcuno e per altri meno, ma no, non c’era da preoccuparsi: tutto andava bene, la ripresa economica era dietro l’angolo, appartenevamo alla parte privilegiata dell’umanità, avevamo denaro da spendere e merci da consumare.
Quello che avevano scordato di spiegarci era che il concetto di guerra, nel frattempo era cambiato: non più eserciti schierati, ma economia, sanità, vita sociale erano le nuove armi.
Non serviva più schierare armamenti: bastava impoverire una grossa fetta della popolazione per governare.
Non occorrevano più colpi di stato: bastavano protocolli sanitari per opprimere e controllare.
Non era più necessario nemmeno il concetto di Stato contro Stato: l’élite avrebbe governato indisturbata e con il consenso della maggioranza che si sentiva sicura, ricca, con la pancia piena, la televisione e Internet e con un’infinità di merci (prodotte da altri) da consumare.
I morti a seguito delle mancate cure, dei falsi vaccini, le famiglie in rovina per la perdita di posti di lavoro e per la chiusura di aziende, la libertà calpestata, il lavoro sempre più precario, la perdita di sovranità, il controllo sulla vita privata di ognuno erano solo un piccolo prezzo da pagare per poter vivere sicuri, ricchi, con la televisione ed Internet e con un’infinità di merci da consumare…
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